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A tu per tu con la voce storica di Piazza di Siena: intervista a Umberto Martuscelli

Tempo di lettura: 4 minuti
Umberto Martuscelli

Una storia di umiltà che sa di malinconia e orgoglio al tempo stesso: l’intervista a Umberto Martuscelli è stata una chiacchierata con il nodo alla gola.

Quella che doveva essere una canonica intervista ci ha inspiegabilmente riportato ad ascoltare e riprendere le confessioni della voce narrante, oggi, più iconica dell’equitazione italiana. 

Umberto Martuscelli è cronista, autorevole giornalista equestre e autore di libri sul mondo dei cavalli di un elevato pregio storico-culturale.

Ogni libro raccoglie storie, punti di vista privilegiati per chi vuole guardare l’equitazione oltre la gloria di una serie di verticali brillantemente superati. Come la sua ultima opera “Dove Nascono le Leggende: Storia della Società Ippica Romana” che invitiamo a leggere. Decisamente. 

Ed è proprio in occasione dell’uscita del suo ultimo libro che lo abbiamo incontrato.

Terminato il commento della Coppa delle Nazioni, tenutosi il 22 maggio scorso all’interno del Concorso Ippico Piazza di Siena, eravamo ad attenderlo nel salotto de La SIR Farnesina e lui puntuale, come solo le persone rispettose sanno fare, all’ora si è presentato per concedersi ai nostri microfoni e telecamere.

Presentazioni di rito. 

Umberto Martuscelli, nato a Padova nel 1961, ha iniziato il suo percorso nel mondo equestre alla Scuola Padovana di Equitazione nel 1973. Nel 1982 ha lavorato come groom e cavaliere in una scuderia a Londra, abbandonando successivamente gli studi di giurisprudenza e scienze politiche per dedicarsi al giornalismo equestre.

“Grazie ad una cavalla stupenda ho capito che io non sarei mai stato bravo quanto avrei desiderato esserlo (…) Sono arrivato al punto di essere bravo a sufficienza per capire che non lo sarei stato davvero abbastanza e non avendo mezzi economici al livello della competitività in cui ero, ho deciso che non era una cosa che poteva fare per me. Volendo dunque rimanere nel mondo equestre, che era la mia vita, dovevo cambiare punto di vista… e così ho cominciato a scrivere di cavalli”.

Comincia così l’intervista, diremmo introspettiva, di Umberto Martuscelli mostrandoci subito la direzione nella quale saremmo andati chiacchierando. 

Umberto ha scritto molti articoli e libri sul mondo dei cavalli, delle persone che ne fanno parte e ne hanno fatto parte, e lui stesso ci spiega, con la voce che prova a trattenere la commozione: “Il punto su cui cerco di fare del mio meglio parte dal presupposto che mi addolora enormemente che le persone che muoiono spariscano (…) Io scrivo, racconto e mi piace farlo di persone che io ho conosciuto e non voglio che ne sparisca l’eredità umana e professionale”.

Diremmo che la sua è una missione sebbene lui l’ha definita “semplicemente” responsabilità: in ogni caso la classifichiamo come un’azione nobile che noi appassionati dobbiamo accogliere e apprezzare come un dono.  

Nel libro “Dove Nascono le leggende” si ripercorrono le tappe de La SIR Farnesina e si raccontano le storie di quelle che ormai sono leggende dell’equitazione italiana.

Graziano Mancinelli è stato un grande campione, ha vinto la medaglia d’oro ai giochi olimpici, la Lombardia è diventata la regione trainante dell’equitazione grazie al fatto che Mancinelli vi si trasferì da Roma. Ma prima ancora questo atleta era il figlio di un uomo di scuderia della Farnesina, sfollato da Milano durante la Seconda Guerra Mondiale in un’epoca in cui i groom dormivano nei box insieme ai cavalli, senza servizi igienici. Graziano Mancinelli bambino era animato da una intelligenza superiore alla media benché si trovasse, all’epoca, in un contesto molto aristocratico e borghese consapevole del fatto che non avesse niente da spartire con i figli dei “Signori” che frequentavano la Farnesina. Questo brillante bambino, non andava scuola, dormiva anche lui nei box insieme ai cavalli ma ad un certo punto iniziò a montare a cavallo, grazie alla dirigenza di quei tempi. E rileggendo i verbali dei consigli direttivi ho pianto per le discussioni in cui ci si chiedeva cosa fare di Graziano Mancinelli

Questa storia, il cui lieto fine il mondo equestre lo conosce bene, insieme alle altre raccontate da Umberto Martuscelli merita una lettura approfondita mentre noi, attendiamo di poter riavere l’occasione di ascoltare dal vivo, in una nuova e intima chiacchierata, la voce equestre più iconica del panorama sportivo equestre italiano.

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Martina Vitale

Laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Pavia, ho l’occasione di lavorare nello showroom milanese di “Re” Giorgio Armani e di respirare quella moda che fa davvero sognare ogni donna. In seguito mi trasferisco a Berlino, dove lavoro in un’agenzia di comunicazione, e infine in Puglia per insegnare lettere e per inseguire una grande passione: l’equitazione.

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Ines Pesce

Esperta di Marketing e Comunicazione, conseguo la Laurea in Giurisprudenza e l’abilitazione alla professione forense che abbandono per diventare consulente di marketing territoriale per diverse aziende ed Enti locali. Mi appassiono all’equitazione dopo essere stata folgorata da una sfilata di moda ispirata allo stile equestre e da allora il mio obiettivo è montare a cavallo ogni giorno.

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