
Alessandro Michele, uno degli stilisti italiani oggi più famosi, ha diretto Gucci dal 2002 al 2022. Non poteva essere che lui il direttore creativo di Gucci of Corse a Horse.
Amante della natura a 360°, attentissimo alla cura di ogni minimo particolare, come buona abitudine, pone attenzione sui cavalli, orgoglio e simbolo della lussuosa casa di moda italiana sin dalle sue origini. La sua personalità eclettica si riproduce nella sua vita professionale in veri e propri sogni da vivere. Le sue creazioni sono visioni futuristiche, presagi romantici e non, che fanno impazzire chiunque.
Dietro le sue scelte creative ci sono sempre riferimenti storici, denunce sociali, slogan del passato da rilanciare per curare una società predisposta alla rottura con il passato, a prescindere che esso sia porto sicuro o meno.
Al centro delle riprese, tra modelle e modelli che prendono un volo aereo, fanno la spesa, o riforniscono di carburante le loro automobili c’è lui: il cavallo, accompagnatore nella quotidianità, rifugio dalla vita caotica delle città.
Tornado, Fad e Terremoto sono i tre destrieri scelti su cui è puntato il più delle volte l’obiettivo fotografico. Mangioni di mele, abili nel fuggire da recinti appena chiusi, tutti di misure e manti diversi, perfetti e fidati per delle riprese non proprio comuni. Due modelle passeggiano a redini lunghe nel traffico di una città come Los Angeles, non destano alcuna preoccupazione tra gli automobilisti. L’obiettivo della Campagna si riduce ad un ossimoro: traffico/serenità.
La storia raccontata in Of Corse a Horse sembrerebbe ispirata al film The Lobster, dove donne e uomini non trovando il loro partner ideale si trasformano nel loro animale preferito. Nella campagna della maison fiorentina, non c’è l’angoscia e l’affanno di una ricerca, bensì la consapevolezza che la libertà sta negli occhi di chi non si lascia intaccare dal pregiudizio sociale.
La traduzione delle visioni e dei sogni di Alessandro Michele sono affidate al regista greco Yorgos Lanthimos: regista cinematografico e teatrale,
fotografo, sceneggiatore e infine, produttore.
Personalità che ha fatto dell’immagine e della bellezza distopica il suo cavallo di battaglia. Regista di The Lobster (2015), film sopracitato da cui probabilmente prende spunto per la presenza del cavallo, per alcuni ancora non considerato al pari di un animale domestico, che accompagna la vita quotidiana, e The Favourite (2018) con Emma Stone candidato agli Oscar.
Se si potessero descrivere le personalità eccentriche ma allo stesso tempo lineari dei suoi attori in questi due film potrebbero essere riassunte nella campagna di Gucci: un vero e proprio paradosso per una società vittima di stereotipi.
Difficile capire fino in fondo cosa ci racconta Of Corse a Horse firmata da Alessandro Michele e Yorgos Lanthimos, ed è proprio questa difficoltà di comprensione che lascia spazio alla libertà di immaginare le sensazioni che più ci aggradano guardando questi scatti.
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Di seguito tutte le fonti del nostro articolo:
Laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Pavia, ho l’occasione di lavorare nello showroom milanese di “Re” Giorgio Armani e di respirare quella moda che fa davvero sognare ogni donna. In seguito mi trasferisco a Berlino, dove lavoro in un’agenzia di comunicazione, e infine in Puglia per insegnare lettere e per inseguire una grande passione: l’equitazione.
Esperta di Marketing e Comunicazione, conseguo la Laurea in Giurisprudenza e l’abilitazione alla professione forense che abbandono per diventare consulente di marketing territoriale per diverse aziende ed Enti locali. Mi appassiono all’equitazione dopo essere stata folgorata da una sfilata di moda ispirata allo stile equestre e da allora il mio obiettivo è montare a cavallo ogni giorno.